Traduzione umana e traduzione neurale degli idiomatismi. | ||||
Transcultural Journal of Humanities and Social Sciences | ||||
Volume 6, Issue 4, July 2025, Page 31-51 PDF (1.41 MB) | ||||
Document Type: Original Article | ||||
DOI: 10.21608/tjhss.2025.387017.1325 | ||||
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Authors | ||||
Menna Alah Hassan Khiry ![]() | ||||
1Diartemento della lingua italiana, facoltà di lettere, Università di Helwan, Helwan, Cairo | ||||
2Faculty of Arts Italian Department University of Helwan, Egypt | ||||
Abstract | ||||
In questo articolo, tratto dalla mia tesi di master, si conduce un'analisi traduttologica degli idiomatismi ricorrenti nel dialogo pirandelliano in “Ciascuno a suo modo”, vale a dire uno studio comparativo tra le espressioni idiomatiche del prototesto e le loro rispettive traduzioni nella versione araba كل شيخ له طريقة del traduttore Mohamed Esmail Mohamed. L'obiettivo di tale ricerca è gettare luce sulle problematiche traduttive di tali espressioni. Si sa che l'espressione idiomatica, detta anche modo di dire, è una locuzione di significato peculiare di una certa lingua e di una certa cultura, la cui traduzione letterale in altre lingue potrebbe non aver senso e, di conseguenza, creare un testo, piuttosto, complicato rispetto al suo prototesto. Dunque, in primo luogo, si getta luce sul linguaggio e sullo stile pirandelliano, e soprattutto sulle espressioni idiomatiche, che rispecchiano una delle peculiarità linguistiche dell'autore. In secondo luogo, si affrontano le questioni relative alla traduzione di tali elementi, seguendo i requisiti che ci vengono dettati dalle nozioni teoriche e dagli approcci dalla traduzione. In ultima analisi, verranno esposte le varie tecniche e strategie traduttive che il traduttore potrebbe utilizzare nella traduzione delle espressioni idiomatiche. E nell'articolo stesso, viene sottoposto all’esame qualche esempio tratto da “Ciascuno a suo modo”, mettendo a confronto la versione araba del traduttore e altre ipotesi traduttive di scelta mia. In conclusione, viene messo alla prova il successo dell’intelligenza artificiale nel fornire soluzioni alle problematiche traduttive delle espressioni idiomatiche. | ||||
Keywords | ||||
idiomatismi; Problemi; traduttivi; Differenze; culturali | ||||
Full Text | ||||
Introduzione
Alla base di questo studio, vi è l'analisi traduttiva delle espressioni idiomatiche nel dialogo pirandelliano di “Ciascuno a suo modoˮ. Tutti gli esempi sono tratti dall’opera che rappresenta la seconda commedia della Trilogia del teatro nel teatro. Tale Trilogia include anche la famosa “Sei personaggi in cerca d'autore” e “Questa sera si recita a soggetto”. L'opera teatrale in questione è stata scritta nel 1923 ed andata in scena per la prima volta nel 1924. Le espressioni idiomatiche, in genere, sono brevi sequenze fisse di parole dotate di un significato specifico. Secondo De Mauro, “la frase idiomatica è una locuzione sintatticamente e lessicalmente cristallizzata, tipica di una lingua o di un dialetto, il cui significato non è ricavabile dai significati propri dei singoli costituenti”[1]. Le espressioni idiomatiche sono, in effetti, tra gli elementi che creano sfide di intraducibilità per vari motivi tra cui: la prima cosa da considerare è che un’espressione idiomatica ha un significato che qualche volta non corrisponde al senso delle singole parole. In tal caso, il significato dipende dal contesto culturale e linguistico; Il secondo punto è che alcune espressioni idiomatiche che funzionano in una cultura possono essere incomprensibili in un’altra; Il terzo aspetto consiste nel fatto della mancanza di equivalenti diretti, cioè, non tutte le lingue hanno espressioni uguali, identiche e precise. Alcune espressioni idiomatiche sono uniche di una lingua e non hanno equivalenti diretti in un’altra lingua. In una prospettiva parallela, bisogna considerare l’uso del registro linguistico uguale tra prototesto e metatesto, vale a dire che le espressioni idiomatiche dovrebbero avere, nella loro resa in arabo, una varietà di lingua a seconda della situazione sociale e anche psicologica del parlante, sia essa informale, colloquiale ecc... e, in tal caso, il traduttore deve cercare di mantenere lo stesso senso e il medesimo registro nel testo di arrivo. In questo ambito visuale, per tradurre un’espressione idiomatica in modo efficace, bisogna trovare un equivalente culturale nella lingua adottiva. La corrispondenza culturale, in questo caso, deve rispecchiare il senso inteso delle espressioni idiomatiche nella lingua di partenza. “Ciascuno a suo modo”[2] si considera una commedia costruita dall'autore su un caso che si suppone realmente accaduto e di cui si siano occupate successivamente le cronache dei giornali, tant’e vero che è stata descritta “commedia a chiave”[3]. In questa commedia, Pirandello distrugge le regole tradizionali, elimina la barriera tra l'arte e la realtà, tra il pubblico, l'attore e l'autore. Per tal motivo, i personaggi reali dello scandolo si battono e si protestano contro i personaggi finti, «gli attori» sul palcoscenico, tanto che la realtà viene modificata dalla finzione scenica, in modo da spingere i personaggi reali in sala ad arrivare alla stessa conclusione di quelli che recitano sul palcoscenico. Pirandello, per poter rappresentare il rapporto tra l'arte e la realtà, utilizza una lingua capace di esprimere il continuo fluire, nuovo e vario della vita, distinguendosi in parte dalla lingua comunemente usata nella sua epoca. Tuttavia, ciò non significa che Pirandello fosse inconsapevole dei cambiamenti culturali del suo tempo, ma, piuttosto, che non trovasse una lingua in grado di rispecchiare pienamente il suo pensiero e le sue emozioni.[4] Per questo motivo, lo scrittore siciliano sceglie di utilizzare una lingua più aperta e libera, quella che Pirandello stesso definisce “la lingua reale”[5], poiché essa offre all'autore la possibilità di esprimersi in maniera più vasta. Di conseguenza, in “Ciascuno a suo modoˮ viene adottata questa lingua reale che mescola elementi regionali e nazionali. Pertanto, si incontrano spesso elementi caratterizzanti quella lingua, come le espressioni idiomatiche, che vengono indagate con le loro rispettive traduzioni in questo articolo. È imprescindibile ricordare che, nell’ambito della presente ricerca, mi propongo di analizzare anche la traduzione generata dall’intelligenza artificiale in confronto a quella realizzata da un traduttore umano, poiché negli ultimi anni, l'intelligenza artificiale si è sviluppata notevolmente nel settore della traduzione come in tutti gli altri settori dell'attività umana.[6] Tra i vantaggi della traduzione automatica, in ambito professionale, c’è la possibilità di ottenere testi tradotti in modo rapido e a bassi costi, rispetto al lavoro di un traduttore umano.[7] Ma nelle ricerche scientifiche condotte sulla traduzione automatica, è emerso chiaramente che le principali difficoltà da superare nell’automatizzazione del processo traduttivo non sono di natura tecnica, bensì legate alla complessità linguistica dell’operazione. Tale ricerche individuano tre difficoltà principali: la prima è l’impossibilità di ottenere una traduzione di alta qualità, paragonabile a quella realizzata da un traduttore umano; la seconda riguarda la presenza di problemi che il software non è in grado di risolvere, come l’identificazione delle espressioni linguistiche e idiomatiche, ecc.; il terzo punto è l’incapacità di tradurre testi artistici o letterari, limitandosi invece a quelli scientifici e tecnici.[8] Dunque, in tal parte della ricerca, faccio un esperimento per la traduzione neurale degli idiomatismi, ricorrendo a Chat GPT come esempio di software di traduzione neurale, allo scopo di valutare se tale software possa fornire una traduzione accurata per la lingua parlata, o quella detta «lingua reale». In sintesi, nello studio condotto, espongo le varie tecniche traduttive che un traduttore, sia umano che artificiale, può utilizzare, nella traduzione delle espressioni idiomatiche. In seguito, individuo gli aspetti positivi e quelli negativi che ciascuna tecnica utilizzata potrebbe presentare. Il mio approccio mette a confronto la versione araba del traduttore, le mie ipotesi traduttive e le opzioni proposte da Chat GPT, come un esempio pratico della traduzione neurale.
I modi di dire, in genere, rappresentano numerose sfide nella traduzione, essendo distinti e caratterizzati dall’abbinamento di un significato composizionale. In questo ambito, tali espressioni vengono considerate come eccezioni o anche anomalie che vanno esaminate in modo incidentale. Per questo motivo, la loro traduzione letterale potrebbe non aver senso, e per riuscire a tradurle, bisogna trarne il significato dall’interpretazione dei loro parlanti nativi. In conformità con questo, il traduttore potrebbe avere a disposizione tre opzioni per affrontare la problematica della traduzione delle espressioni idiomatiche: conservarle nella lingua di arrivo (eventualmente corredandole di una nota esplicativa), sostituirle con un’espressione equivalente (cercando di mantenere il senso e il contesto), oppure tradurle senza dare spiegazione (se non si trova una soluzione adeguata). Infatti, Bruno Osimo, il noto semiologo e scrittore italiano, delinea tre strategie principali per la resa, in altre lingue, di questi modi di dire o frasi fatte: La prima strategia, secondo lui, consiste nel conservare l'espressione idiomatica nella lingua d’arrivo e questo vuol dire tradurle in modo letterale. In questo caso, bisogna aggiungere una nota esplicativa in cui si chiarisce al lettore della lingua adottiva che questa parte è un'espressione peculiare della lingua di partenza spiegandone poi il significato. Tale scelta potrebbe risultare utile per il lettore del testo d’arrivo, perché chiarisce gli aspetti del contesto culturale originale e fornisce gli elementi necessari per coglierne il senso globale. Tuttavia, questa strategia può rendere il metatesto più difficile da leggere, dato che alcune espressioni potrebbero sembrare estranee alla cultura e al modo di pensare del lettore. [9] La seconda opzione, a parer suo, consiste nel sostituire l'espressione idiomatica della lingua d’origine con un'altra espressione idiomatica della lingua d’arrivo. In altre parole, come la definisce Osimo, sarebbe un tipo di «Traduzione appropriante»[10]. Alcuni traduttori ricorrono a questa scelta ritenendola un'efficace soluzione per garantire che un testo tradotto risulti scorrevole e naturale nella lingua di arrivo, preservando al contempo l’impatto comunicativo originale. Questo approccio, secondo loro, facilita la comprensione da parte del lettore del metatesto, rendendo il messaggio più accessibile e immediato. Tuttavia, un’eccessiva appropriazione può comportare una perdita di specificità culturale, alterando lo stile dell’opera o introducendo interpretazioni soggettive da parte del traduttore. Inoltre, in assenza di corrispondenze dirette nella lingua d’arrivo, vi è il rischio di ricorrere a parafrasi che, pur essendo linguisticamente corrette, potrebbero non trasmettere le stesse sfumature di significato. Di conseguenza, l’uso della traduzione appropriante richiede un’attenta valutazione, al fine di trovare un equilibrio tra fedeltà al testo originale e adattamento alle convenzioni culturali e linguistiche del pubblico destinatario. La terza scelta è quella di sostituire l'espressione idiomatica con un'altra che ha un significato generico, vale a dire «Traduzione generalizzante».[11] Tale scelta richiede una grande abilità linguistica da parte del traduttore per il fatto che è importante mantenere il nucleo invariante dell'espressione idiomatica nel metatesto. I rischi di tale scelta si manifestano nell’utilizzo di termini generci che ridurrebbero lo spessore dei passi più complessi del prototesto e questo si considera un vero e proprio errore di traduzione per il fatto che crea un metatesto diverso dal testo originale, un metatesto che non rispetta le sue caratteristiche né rispecchia le sue peculiarità. In questo contesto, bisogna rivolgere l'attenzione a un comportamento che alcuni traduttori adottano di fronte alle espressioni idiomatiche, e ad altri aspetti della cultura di origine, cioè trascurare l’elemento idiomatico. Questa scelta rischia di produrre un metatesto privo delle caratteristiche espressive, dei significati e dei dominanti che contraddistinguono il prototesto. Pertanto, il traduttore deve valutare l’espressione idiomatica, del prototesto, nella sua complessità al fine di scegliere le tecniche traduttive in grado di trasmettere lo stesso senso e lo stesso significato nel metatesto. E questo va in sintonia con quanto afferma Paola Faini, quando riferisce che: [...] mantenere un giusto equilibrio nelle scelte traduttive si rivela, ancora una volta, qualità essenziale del traduttore, che dovrà fare un uso attento e consapevole della sua libertà interpretativa ed espressiva, modulandola sulla tipologia del testo originale, e scegliendo di conseguenza le strategie più apportune[12]. Dunque, la scelta tra le varie tecniche traduttive non è tanto una questione metodologica quanto una scelta etica tra differenti modalità di avvicinamento al prototesto e alla sua cultura. È fondamentale tenere in considerazione che le difficoltà legate all’interpretazione e alla traduzione delle espressioni idiomatiche possono spingere il traduttore a ricorrere a meccanismi volti a eliminare le ambiguità, chiarire i significati impliciti e rendere il testo più fluido e comprensibile. Tuttavia, questo processo implica inevitabilmente una trasformazione del testo originale, motivo per cui il tradttore deve valutare con estrema attenzione ogni scelta prima di procedere con la traduzione. Un esempio rappresentativo per analizzare le diverse strategie traduttive è il seguente passo tratto dal testo originale italiano. È importante ricordare che in tutti gli esempi seguenti esporrò prima la traduzione del traduttore, dell’opera oggetto della ricerca, poi la mia ipotesi traduttiva e, infine, quella generata da Chat GPT[13]:
Non mi fate dare spettacolo qua alla gente che viene a divertirsi alle mie spalle! (p. 7) لا تجعلوا مني هدفا لأنظار القادمين، ولا مادة لسخريتهم (ص 219) لا تجعلوا منى سلعة رخيصة يسخر منها المتفرجون! لا تجعلوني أقدم عرضًا هنا للناس الذين يأتون للاستمتاع على حسابي!
Nell'esempio, il Barone Nuti dice questo ai suoi amici, perché sa bene che la sua tragedia è lo spettacolo di tale sera sul palcoscenico. Ci troviamo di fronte a due espressioni idiomatiche: « dare spettacolo» e «divertirsi alle mie spalle», di cui il primo significa “attirare su di sé l’attenzioneˮ[14] mentre il secondo vuol dire “deriderlo”.[15] Il traduttore ha dato un significato generale di tutta la frase, evitando di tradurre le due espressioni, ma fornendo al lettore il loro contenuto semantico, attraverso l’utilizzo della traduzione obliqua che adotta un metodo liberale. Il traduttore si è discostato dalla struttura del prototesto e ha trasmesso il messaggio dell'autore tramite una traduzione libera. Per dare un equivalente preciso, basato su corrispettive figure retoriche e, magari, su combinazione lessicali parallele, ho scelto di convogliare le due espressioni con due locuzioni di uguale senso in lingua araba. L'espressione «dare spettacolo», nel caso specifico, porta un valore negativo perché è seguita dall'espressione «divertirsi alle spalle». Il barone è praticamente triste perché deve agire e mostrarsi in pubblico, non per suscitare, come si suole, l'ammirazione degli spettatori, ma per apparire come un pupazzo di cui la gente ride. Perciò, propongo di tradurre la prima con لا تجعلوا منى سلعة رخيصة e la seconda espressione con يسخر منها المتفرجون . Il termineسلعة رخيصة, «merce» in italiano, indica qualcosa che viene commercializzato o venduto perché è di poca qualità e di basso costo. Il senso metaforico nell'espressione utilizzata dall'autore del testo originale ha dato luogo e vita, nel metatesto, a una nuova figura in grado di produrre un effetto equivalente a quello del prototesto.[16] Testando la qualità della traduzione di Chat GPT, ho notato che il software ha fornito un equivalente generico che dà il senso della prima espressione (dare spettacolo alla gente) in أقدم عرضا e della seconda espressione ha dato un traduzione accettabile[17] الاستمتاع على حسابىche viene concepita dal pubblico della cultura araba adottiva e che offre una lettura scorrevole. Di particolare interesse è anche la resa della battuta seguente, che contiene un'espressione idiomatica legata a un’azione impulsiva e fisica, difficile da tradurre a causa della mancanza di un’equivalenza diretta: Donna Livia. E ne prendeva le difese? Fin quasi a venire alle mani– (p. 18) لفيا وكان يدافع عنها؟ و كاد يشتبك بالأيدى (ص 235) لفيا وكان يدافع عنها؟ و كاد أن يتعارك- لفيا و كاد يدافع عنها؟ و اقترب من الاشتباك بالأيدى La locuzione verbale «venire alle mani» significa “accapigliarsi, azzuffarsi, darsele, fare a botte”[18], nel senso che quando due persone si scontrano, si può arrivare a un eccesso di rabbia che porta l'individuo ad alzare le mani, con botte, schiaffi, spintoni ecc… Il traduttore ha dato una locuzione che presenta un significato analogo, anche se non è una traduzione letterale della locuzione originale. La traduzione fornita potrebbe, in qualche misura, ridurre lo spessore dell'immagine insita nell'espressione originale, ma ne esalta il senso. È vero che l'immagine metaforica appare ridimensionata nella traduzione, perché non esiste una locuzione letterale analoga nella lingua araba, e, tuttavia la soluzione data dal traduttore rende il senso ed il concetto. Il traduttore si è servito di un’equivalenza connotativa, per quell’espressione che ha usato يشتبك بالأيدى , utilizzando «la tecnica traduttiva dell'equivalenza culturale»[19]. Tale scelta evoca un’associazione mentale uguale a quella che evoca l’espressione originale. La scelta di tradurre «venire alle mani» con كاد أن يتعارك riflette un approccio orientato al senso piuttosto che alla forma, in particolare attraverso l’impiego della tecnica traduttiva della “riduzione”[20], che consiste nel ridurre il numero di costituenti della frase nel metatesto, pur mantenendone il significato essenziale. Pur rinunciando all’immagine figurata completa dell’originale, questa resa conserva il nucleo semantico dell’espressione, ovvero l’imminenza di uno scontro fisico. Tale soluzione, seppur semplificata, risulta efficace nel contesto arabo In quanto a Chat GPT, il risultato ottenuto è più o meno uguale alla resa del traduttore. Un altro passaggio significativo si trova nella battuta di Doro, in cui il personaggio, con toni repentini e colloquiali, ammette un eccesso polemico e riconosce l’errore commesso nei confronti di Francesco Savio. Si tratta di una sequenza testuale densa, caratterizzata da un’esitazione emotiva, autocorrezione e accettazione razionale, che può porre delle difficoltà in traduzione: Doro. Ma no! Per le esagerazioni a cui mi sono lasciato andare vedendo bestialmente incornato su certe false argomentazione Francesco Savio, il quale- poi sì- aveva ragione lui, sostanzialmente. Ora, a mente fredda, sono pronto -ripeto- a riconoscerlo. (p.25) دورو: لا أبدا! بسبب المبالغات التي انسقت إليها عندما رأيت فرانشسكو سافيو يقع فى حجج زائفة, على الرغم من أنه كان على صواب في الجوهر. و الآن, وبعد أن هدأت فأنا مستعد, و أعيدها مرة ثانية, أن أعترف بذلك ( ص 245) دورو:[...] و الآن, وبكل موضوعية أنا مستعد, و أقولها للمرة الثانية, أن أعترف بذلك دورو:[...] و الآن, وبعد أن هدأت أعصابى فأنا مستعد, و أعيدها مرة ثانية, أن أعترف بذلك Doro, dopo aver riflettuto attentamente sul suo discorso, riconosce il proprio errore e si dichiara disposto ad ammetterlo davanti a tutti. Il traduttore si è trovato propenso a utilizzare la tecnica della “trasposizione”[21], passando a un cambiamento nella categoria grammaticale riportando, nella resa in arabo, una proposizione verbale al posto della locuzione avverbiale e basandosi sulla presenza dell’avverbio «ora» all’inizio della frase. Questo avverbio, che porta un valore temporale, chiarisce il passaggio da uno stato d’animo ad un altro e perciò ha reso la locuzione con una preposizione verbale dicendo «بعد أن هدأت» uguale a «dopo che mi sono calmato». E sicché la locuzione avverbiale figurata «a mente fredda» riferisce il senso dell’obiettività e la mancanza di passioni, sarebbe, a mio avviso, possibile tradurla in «بكل موضوعية », un’analoga locuzione nella lingua araba in grado di esprimere il senso. Questa proposta adotta il meccanismo di sostituire l’immagine del prototesto con un’altra culturalmente analoga.[22] Nel medesimo esempio, Chat GPT traduce la locuzione avverbiale in بعد أن هدأت أعصابى, una locuzione figurata il cui significato è, più o meno, vicino a quello indicato dal traduttore. Entrambe le versioni, quella del traduttore ufficiale e quella dell’IA, offrono soluzioni valide ma diverse nella resa del significato. La prima tende a mantenere una maggiore fedeltà strutturale, mentre la seconda mira a semplificare e chiarire l’intento comunicativo. Un'altra espressione idiomatica ricorre nella medesima battuta precedente di Doro, dove l’emotività raggiunge il suo apice: Doro. [...].E lo farò, lo farò davanti a tutti, perché si finisca di gonfiare questa famosa discussione! Non ne posso più! (p.25) دورو:[...] و سوف أنفذ كلامى, سأنفذ كلامى أمام الجميع, حتى يبطلوا الزيادة و الإعادة فى المسألة! خلاص لم أعد أحتمل المزيد. ( ص 245) دورو:لكى ننهى الضجة حول هذا الموضوع! دورو: لكى يتوقف هذا الجدل الشهير عن التضخيم! Il verbo «gonfiare», nel suo significato proprio, indica l’azione di “Riempire d’aria o d’altro gas una cavità dalle pareti elastiche in modo che si dilati o si tenda”[23]. Tuttavia, nel contesto dell’espressione (gonfiare questa famosa discussione), il verbo è usato in senso figurato, cioè «amplificare o esagerare un argomento, attribuendogli più importanza di quella reale»[24]. Questa espressione è resa in arabo mediante un’altra colloquiale, vale a dire, يبطلوا الزيادة و الإعادة, utilizzando “la tecnica traduttiva dell’esplicitazione”[25]. Tale scelta è utile a rendere esplicito per il lettore, del metatesto, il contenuto implicito dell’originale. Tuttavia, questa scelta tende ad avvicinarsi più al concetto di ripetere un discorso che a quello di drammatizzarlo, rischiando così una lieve perdita del significato figurato originario. In questo contesto, intendo proporre un’ulteriore ipotesi traduttiva, ricorrendo alla medesima tecnica traduttiva adottata dal traduttore, ossia la tecnica dell’esplicitazione. Prendo in esame l’espressione ينهى الضجة حول هذا الموضوع che significa, letteralmente, mettere fine al clamore intorno a questa questione. Tale resa riflette efficacemente il senso figurato di «gonfiare». Un’alternativa, caratterizzata da un registro più colloquiale, potrebbe essere ننهى الموضوع الذى أخذ اكبر من حجمه, ovvero mettere fine a questione che ha ricevuto una rilevanza superiore a quella che le compete. Ciononostante, la prima proposta appare la più adeguata, in questo preserva sia il tono sia l’intento comunicativo originario. Chat GPT sceglie di utiliazzare nella sua resa un corrispondente del verbo tradurre (gonfiare), ma, secondo me, non riesce a convogliare il messaggio. Nella seguente espressione idiomatica ricorre un'immagine figurata attraverso cui Diego cerca di descrivere un momento di agitazione verbale, da cui emergere, come “a galla”, un pensiero nascosto e inaspettato, che scuote Doro e lo porta a dire cose che nemmeno lui riconosce come proprie: Diego. Nel ribollimento della discussione di jersera t’è venuto a galla e t’ha stordito e t’ha fatto dir cose «che non sai». Sfido! Credi di non averle mai pensate! ( pp.32-33) دييجو: احتدام المناقشة مساء أمس بهتك, و أدار رأسك, و جعلك تقول أشياء «لا تدركها»طبعا! أشياء تعتقد أنها لم تخطر على بالك قط, [...](ص 255) دييجو: عندما أشتدت المناقشه ليلة أمس, اتضح لك وضوح الشمس, [...] دييجو: : احتدام المناقشة مساء أمس ظهر لك, La locuzione verbale «venire a galla», nella sua accezione idiomatica, esprime il concetto di “emergere o rivelarsi”[26]. Ciononostante, la resa adottata dal traduttore بهتك, si discosta dal significato originario, poiché non trasmette adeguatamente l’intenzione espressa nel prototesto. In questa circostanza, il traduttore non ha colto con precisione il senso dell’espressione, scegliendo una locuzione araba che equivale piuttosto a «rimanere stupito», che non corrisponde al valore semantico dell’originale. Questo scostamento interpretativo altera il metatesto, conferendogli un significato difforme rispetto al prototesto. Per questo motivo, ho scelto un’espressione equivalente nella lingua araba che riflette fedelmente sia il significato che l’intento connotativo del testo di partenza. In quest’ottica, ho optato per l’espressione اتضح لك وضوح الشمس ,tramite la tecnica dell’equivalenza culturale, la quale trasmette il medesimo significato della locuzione italiana, ma con una forma diversa. Quando ho cercato di tradurre questa locuzione utilizzando Chat GPT mi è stata proposta la traduzione ظهر لك. Comunque, questa scelta non rispecchia il senso autentico né semantico della locuzione italiana, ma fornisce semplicemente una traduzione generica, conducendo alla formulazione di un metatesto che si discosta significativamente dal prototesto. Nel seguente esempio, con l’espressione verbale “andare a monte”, il parlante si riferisce a un matrimonio che non si è realizzato o è fallito a causa del suicidio dello sposo, La Vella. L’altro –il matrimonio andato a monte- (p.83) الاخر - و الزواج الذى انتهى إلى الفشل (ص٣٢١) الاخر-و الزواج الذى ذهب أدراج الرياح! الاخر- و الزواج الذى باء بالفشل
Nell’esempio precedente, l’espressione idiomatica «andare a monte», che indica “fallire o non realizzarsi”[27], è stata resa dal traduttore mediante una formulazione esplicativa, come nel caso di انتهى الى الفشل, preservando il valore semantico dell’espressione originale. In tal caso, è stata impiegata la tecnica traduttiva dell’esplicitazione. Per la stessa locuzione, ho adottato un’altra ipotesi traduttiva equivalente a quella utilizzata nel prototesto, ossia la locuzione araba ذهب أدراج الرياح che esprime il concetto di qualcosa che è andata, perduta o è stata vanificata. In questo caso, ho ritenuto opportuno avvalermi della tecnica dell’equivalenza lessicale, al fine di restituire con massima fedeltà il senso e il valore semantico dell’originale. La motivazione sottesa a questa scelta risiede nel fatto che, come osserva Raffarlla Bertazzoli, uno degli obiettivi principali del traduttore è quello di provocare “nel lettore della traduzione le stesse reazioni intellettuali ed emozionali che l’originale ha creato sui primi lettori nella lingua d’origine.ˮ[28] La scelta traduttiva di ChatGPT, “باء بالفشل”, si basa sul significato generale dell’espressione idiomatica, optando per una resa di tipo esplicativo. Tuttavia, tale soluzione risulta piuttosto ambigua, in quanto non chiarisce se il matrimonio sia effettivamente avvenuto e poi fallito, oppure se non si sia mai realizzato. Un ulteriore esempio si trova nel discorso dell’“autore fallito”, in cui il tono ironico e colloquiale risulta particolarmente marcato. Il confronto tra le diverse rese in arabo mostra approcci divergenti nella scelta lessicale e nella gestione del registro: Il vecchio autore fallito.– come vorrei dire? – problemucci filisofici da quattro al soldo! (p.61) المؤلف العجوز الفاشل: ماذا أقول؟ المسائل الفلسفية التافهة التى تساوي, أربعة بقرش! (ص 292) المؤلف العجوز الفاشل: المسائل الفلسفية التافهة التى لا تساوي نكلة! المؤلف العجوز الفاشل: المسائل الفلسفية التافهة التى لا تساوي شىء! «Da quattro al soldo» è un modo di dire che descrive, in modo dispregiativo, qualcuno o qualcosa di scarso valore. Nella traduzione, è resa con تساوي, أربعة بقرش, che si traduce letteralmente ( vale quattro centesimi). In questo caso, il traduttore opta per una traduzione letterale, cercando di conservare il valore figurato e il tono dell’espressione originale. Infatti, anche in arabo, il riferimento a una somma di denaro irrisoria serve a sminuire il valore di qualcosa. Ho preso in considerazione un’altra ipotesi traduttiva che tende a preservare con maggiore efficacia il senso figurato della locuzione, cioè لا تساوي نكلة. Ho cercato di applicare il meccanismo della sostituzione di un’immagine del testo di partenza con un’altra culturalmente analoga nel testo d’arrivo. in questa situazione, l’utilizzo del termine نكلة, che indica una moneta di valore trascurabile, permette di conservare il senso ironico e dispregiativo del prototesto. Analizzando questa espressione con ChatGPT, si osserva che la traduzione proposta لا تساوي شيئًا si limita a rendere il significato generale. Ciò riflette una tendenza ricorrente del modello a privilegiare la traduzione del senso globale delle espressioni idiomatiche, piuttosto che adottare una soluzione più creativa o contestualizzata, capace di restituire il tono e lo stile dell’originale. Inoltre, questa resa adotta un registro più elevato rispetto a quello utilizzato nel prototesto. Nel discorso di Francesco troviamo un’espressione particolarmente emotiva, come si vede nel passaggio che segue: Francesco. Ti prego di credere che ero andato a lui col cuore in mano, e - (p.73) فرانشيسكو: ثق, أرجوك, بأنى أتجهت إليه بقلب مفتوح و... (ص 309) فرانشيسكو: ثق, أرجوك, بأنى أتجهت إليه بنيه صافية/ بكل صدق و... فرانشيسكو: أرجوك أن تصدق أننى ذهبت إليه بقلب مفتوح.. «Col cuore in mano» è una locuzione avverbiale italiana che trasmette l’idea di un atteggiamento sincero, privo di malizia, caratterizzata da empatia e apertura emotiva[29]. Questa espressione indica un atto compiuto con onestà, senza fini e con il desiderio di essere compresi o di dimostrare affetto. Dal punto di vista del traduttore, la resa in arabo بقلب مقتوح, che significa in italiano con cuore aperto, è una scelta basata sull’equivalenza culturale, poiché mantiene l’idea di sincerità e trasparenza. Tuttavia, esistono altre ipotesi che enfatizzano diverse sfumature del significato originale. Ad esempio بنيه صافية, cioè con buona intenzione, mette in evidenza l’aspetto dell’onesta, mentre بكل صدق, che significa in italiano con sincerità, sottolinea un atteggiamento aperto e accogliente, evidenziando maggiormente l’empatia e la disponibilità. Queste alternative preservano, in modo efficace, il senso profondo dell’espressione originale. La traduzione generata dall’intelligenza artificiale propone la stessa scelta del traduttore umano, ovvero بقلب مفتوح . Nel seguente esempio compare l’espressione “che diavolo”, che nel contesto del dialogo si riferisce a ciò che sta accadendo, come risulta chiaro dal passaggio riportato: VOCI CONFUSE. — S’azzuffano sul palcoscenico! — Sí, ecco, sentite? — Sul palcoscenico? — Perché? per- ché? — E chi lo sa? [...]Ma sentite che fracasso sul palcoscenico? oh! sentite? — Ma è uno scandalo! — Un’indecenza! — Ma perché tutto questo baccano? — Mah, pare che… — Non si capisce nulla! — Ma che diavolo! — (p.109) -La traduzione umana: أصوات مختلطة يتضاربان! نعم, فعلا, أتسمعون؟ - على المسرح؟ لماذا, لماذا؟- من يعرف؟-[...]أتسمععون هذه الضوضاء على المسرح؟- اوه, اوه سمعتم؟ هذه فضيحة!-يا للعار- ولكن لمذا كل هذه الضجة؟ - الظاهر أن.. لا نفهم شيئا!-اللعبة- (ص 357) -ما الذى يحدث!- -ما هذا بحق الجحيم!- Nell’ esempio considerato, l'espressione «che diavolo» presenta diversi significati a secondo del suo co-testo. Nelle frasi interrogative assume un valore pleonastico o rafforzativo del significato, mentre nelle frasi esclamative esprime meraviglia, stupore, contrarietà e rabbia.[30] Tuttavia, il traduttore sembra non aver colto a fondo il significato dell’espressione nel suo contesto, scegliendo una resa che non restituisce né il senso né l’intenzione originale. Per lo stesso esempio, ho cercato di proporre un’ipotesi che rivela, almeno in parte, il senso dell’espressione presente nel prototesto, in altre paroleما الذى يحدث! . Questo percorso mira a offrire una resa che, pur non identica nella forma, mantenga il significato e l’intensità dell’originale, adattandolo al contesto linguistico e culturale della lingua di destinazione. La traduzione neurale, invece, tende a fornire una resa espansa, ovvero: ما هذا بحق الجحيم / ما الذي يحدث بحق الجحيم, che in italiano significa “che cosa è questo, per l’inferno”. Tuttavia, questa scelta riesce in parte a conservare il senso figurato espresso nel prototesto. Nel esempio seguente, il Capocomico si rivolge a Moreno con un’espressione volta a mandarla al diavolo dal palcoscenico: -vada fuori dai piedi! (p.110) -لا تقفى فى طريقنا (ص 358) -اخرجى من هنا حالا! ابتعدى عن طريقنا! In italiano, questa locuzione verbale ha la funzione di esprimere un avvertimento o un invito a ritirarsi dalla scena. Nella traduzione in arabo, è stata resa con l’espressione لا تقفى فى طريقنا, che significa non metterti sulla nostra strada, adottando la tecnica della «modulazione»[31]. Questa tecnica consiste nel tradurre il significato del testo di partenza con una variazione di prospettiva, mantenendo il significato generale dell’espressione originale. In tal modo, si evita una traduzione letterale che potrebbe risultare poco incomprensibile nel contesto culturale arabo. Un’altra ipotesi traduttiva, è utilizzare اخرجى من هنا حالا , che significa in italiano esci subito da qui, attraverso la tecnica dell’esplicitazione. Questa tecnica mira a rendere più chiaro e diretto il senso di avvertimento e rabbia espresso dal capocomico nella battuta originale. Quindi, l’urgenza e l’autorità del comando vengono enfatizzate mediante l’aggiunta dell’avverbio حالا, cioè subito, che trasmette con maggior forza l’emotività della scena. Anche in questi esempio, così come in altre espressioni, Chat GPT opta per una traduzione che risulta abbastanza vicina a quella di un traduttore umano. Nel passaggio sottocitato, l’espressione “mandare a monte” ricorre in due contesti differenti: il primo legato a una promessa matrimoniale, il secondo a una rappresentazione teatrale. Delia – ah, non perché io sperassi di trovare un pretesto nell’opposizione di lui per mandare a monte la promessa di matrimonio? – (p.49) دليا: آه, ألم يكن ذلك لأنى... يئست من العثور على حجة لفسخ الخطبة؟ (ص 276) دليا: آه, ألم يكن ذلك لأنى... يئست من العثور على حجة لإلغاء هذا الزواج؟ دليا: آه, ألم يكن ذلك لأنى... يئست من العثور على حجة للتراجع عن وعد الزواج Il Direttore del teatro. Ma per carità, abbiano prudenza! Vogliano mandare a monte lo spettacolo? (p.112) مدير المسرح: أرجوكم, تعقلوا. أتريدون إفساد العرض؟ (ص 361) مدير المسرح: أرجوكم, تعقلوا. أتريدون إلغاء العرض؟ مدير المسرح: أتريدون إفشال العرض؟ L’espressione verbale mandare a monte, che significa “far fallire”[32], è stata resa in arabo attraverso due modalità differenti. In entrambi gli esempi, il traduttore ha adottato la tecnica della “riduzione”[33], che consiste nel diminuire il numero di costituenti della frase nella lingua d’arrivo, pur preservandone il significato principale. In questi casi, l’espressione idiomatica italiana è stata tradotta con i termini فسخ nel primo esempio e إفساد nel secondo. Ho deciso di tradurre l’espressione verbale usando la stessa tecnica adottata dal traduttore, cioè la riduzione. Ho fatto questa scelta perché nella lingua araba non esiste un equivalente diretto che renda esattamente il senso del prototesto. La mia versione trasmette comunque il significato previsto, pur non rientrando tra le espressioni idiomatiche della lingua di arrivo. Nei due esempi, ChatGPT cerca di trasmettere il significato semantico della locuzione verbale. La sua scelta riesce effettivamente a conservare il valore semantico generale dell’espressione originale. Nella seguente battuta, Delia si reca a casa di Francesco. Quest’ultimo non ha voglia di vederla, perché la ritiene responsabile del duello tra lui e il suo amico Doro. Tuttavia, gli altri amici gli hanno consigliato di riceverla e di ascoltarla: FRANCESCO. — ma io, per me, la mando al diavolo, figurati! (p.89) فرانشيسكو: من أجلكم, أما عن نفسى فتأكدو أنى كنت طردتها شر طردة! (ص 330) فرانشيسكو: من أجلكم, أما عن نفسى فتأكدو أنى كنت القيتها خارجا! فرانشيسكو: من أجلكم, أما عن نفسى فتأكدو أنى كنت أرسلتها إلى الجحيم! L’espressione «mandare al diavolo» è impiegata con il significato di «allontanare qualcuno in modo brusco e sgarbato»[34]. Nella lingua araba non esiste un’espressione equivalente che riproduca esattamente il significato della lingua di origine. Comunque il traduttore ha optato per un’equivalenza connotativa, utilizzando l’espressione طردتها شر طردة, che significa l’ha cacciato in modo brutale. Questa scelta, pur non essendo una traduzione letterale, trasmette un significato molto simile a livello pragmatico e stilistico e permette di evocare nel lettore della lingua meta lo stesso effetto che l’espressione originale suscita nel lettore della lingua di partenza. Tuttavia, ho scelto di proporre un'alternativa diversa, ossia "ألقيتها خارجًا", utilizzando la tecnica traduttiva dell'esplicitazione. Ho preso questa decisione perché l'espressione italiana ha un forte valore figurativo, e ho voluto trasmettere lo stesso significato al lettore del metatesto, rendendo esplicito il senso di rigetto implicito nel prototesto. Per la stessa locuzione verbale, ChatGPT non è riuscito a cogliere appieno il significato originale, optando per una traduzione generica dell’espressione. La locuzione è stata resa in arabo con أرسلتها إلى الجحيم, ovvero “l’ho mandata all’inferno”. Tuttavia, questo approccio si discosta dal significato originario, trasmettendo un senso differente. Nel seguente esempio, Diego dice questo a Donna Livia perché lei è preoccupata per le chiacchiere su suo figlio Doro, secondo cui sarebbe innamorato di Delia: Diego. Ma se non so nulla! E vedrà che non sarà nulla! Vuol far caso di parole? (p.18). دييجو: ولكنى لا أعرف اى شيء, و سترين أن المسالة فاضية: أتهتمين بكلام الناس؟ (ص 236) دييجو: اتأخذين هذا الكلام على محمل الجد؟ دييجو: أتعيرين هذا الكلام أهمية؟ La locuzione verbale (far caso) indica l’atto di significa “prestare attenzione, badare”[35], ma non si trova un equivalente diretto nella lingua araba che trasmetta lo stesso significato preciso di tale locuzione. Per questo motivo, viene resa in arabo con أتهتمين, utilizzando la tecnica della riduzione. Con questa soluzione, il traduttore cerca di conservare il senso inteso dall’autore e di mantenere lo stesso significato e contesto. Però, la locuzione verbale "far caso" esprime il senso di prestare attenzione o dare importanza a qualcosa. In assenza di un’equivalenza diretta, ho scelto di tradurla con l’espressione "تأخذين هذا الكلام على محمل الجد", che in italiano significa "prendere sul serio queste parole". Si tratta di una locuzione della lingua araba capace di trasmettere lo stesso significato del prototesto, mantenendo l’intenzione comunicativa originale Nel caso della traduzione offerta dall’intelligenza artificiale, Chat GPT traduce il significato generale della locuzione verbale attraverso يعير أهمية, che significa in italiano dare importanza. Questa scelta corrisponde a quella fornita dal traduttore umano. Ci troviamo nella stessa scena dell’esempio precedente: Donna Livia cerca di convincere Doro a dire la verità pubblicamente, per mettere fine a tutte queste chiacchiere: Donna Livia. Fallo, sì, fallo, Doro mio! - Secondo vecchio amico. -per tagliar corto a tutte queste chiacchiere! (p.25) لفيا: نفذ كلامك, هيا, نفذ كلامك يا دورو يا حبيبى! حتى تضع حد للقيل و القال.(ص244) الصديق العجور الثانى: لكى ننهي هذا الموضوع! الصديق العجوز الثانى: لكى تضع حد لكل هذه الثرثرة! L’espressione italiana «tagliar corto» implica l’atto di interrompere o abbreviare una conversazione o un discorso, evitando dettagli superflui e andando dritto al punto. Questo concetto viene spesso utilizzato per esprimere un atteggiamento di sintesi o di impazienza nel dialogo.[36] Nella lingua araba, questa locuzione verbale viene resa con تضع حد, che letteralmente significa per mettere fini al discorso. In questo caso, entra in gioco la tecnica dell’ equivalenza culturale, sostituendo un elemento dal prototesto con un altro analogo nel metatesto. Nel caso specifico, la traduzione araba utilizza una formulazione che conserva il senso principale dell’espressione italiana. Poiché in italiano il verbo «tagliare» viene impiegato metaforicamente per indicare una riduzione della conversazione. La scelta di تضع حد rispecchia il senso del prototesto in arabo, ottenendo così una resa più naturale e comprensibile nella lingua di arrivo. Ho cercato di proporre un’altra ipotesi traduttiva, ricorrendo alla tecnica della riduzione, e ho reso l’espressione “tagliar corto” con نُنهي هذا الموضوع, puntando a semplificare la struttura senza perdere il significato principale. Anche qui, l’intelligenza artificiale ha suggerito la medesima traduzione fornita dal traduttore. Dopo il litigio che avviene in casa di Doro tra lui e Francesco, Doro lascia che Francesco se ne vada arrabbiato. Quando Diego gli chiede: “Vuoi chiudere così la questione?”, la risposta di Doro è quella riportata nell’esempio: Doro. Non me n’importa un corno! (p.37) دورو: لا يهمنى ألبتة. (ص 261) دورو: لم أعد أبالى به! دورو: لا يهمنى إطلاقاَ! Lo stesso discorso vale per l’espressione idiomatica «non importa un corno» che vol dire “non mi interessa affatto”[37]. Questa locuzione non ha un equivalente diretto nella lingua araba, rendendo necessario l’uso di una tecnica di traduzione che permette di trasmettere il significato in modo comprensibile per il pubblico di destinazione. In questo caso, il traduttore ricorre alla tecnica traduttiva dell’equivalenza culturale, scegliendo un’espressione araba che trasmetta lo stesso concetto. In questa circostanza, la locuzione italiana viene tradotto in لا يهمنى ألبتة, che esprime il concetto di totale indifferenza in modo idiomatico e appropriato. Ho scelto di rendere in modo più chiaro il significato voluto da Doro, traducendo l’espressione con: أم أعد أبالي به, che in italiano corrisponde a “non me ne curo più”. Ho optato per la tecnica dell’esplicitazione, così da trasmettere nel metatesto l’atteggiamento di distacco e indifferenza espresso nel prototesto. Comunque, l’intelligenza artificiale tende a proporre una traduzione generica, come لا يهم إطلاقا, che risulta adeguata, poiché non si manifesta una locuzione del tutto analoga nella lingua meta. Nella battuta seguente siamo nel primo intermezzo corale, dove i critici commentano negativamente la commedia rappresentata sul palco: Terzo critico. Ma diciamo la verità! Vi par lecito, scusate, distruggere cosí il carattere dei personaggi? [...], senza né capo né coda? ripigliare il dramma, come a caso, da una discussione? (p.59) الناقد الثالث: فلنقل الحق:هل من الممكن, اسمح لي تدمير مقومات الشخصية بهذه الطريقة,[...], دون أول ولا آخر؟ وهل يجوز له أن يبنى الدراما على أى مناقشة حيثما اتفق؟ (ص 290) الناقد الثالث: بلا بداية واضحة ولا نهاية مفهومة؟ الناقد الثالث: بلا رأس ولا ذيل؟ L’espressione senza né capo né coda è un modo di dire che utilizzato per indicare “qualcosa privo di senso, logica o ordine”[38]. Nella lingua araba, non persiste un’espressione equivalente che mantenga la stessa forma. In tale contesto, il traduttore tende a ricorrere a un’espressione equivalente araba che trasmette il significato, come دون أول ولا آخر. Tale scelta preserva il senso figurato e la vivacità del prototesto, rendendolo più comprensibile per il lettore arabo. Per me, ho scelto di proporre un’altra alternativa che chiarisce meglio il significato dell’espressione idiomatica del testo di partenza, cioè: بلا بداية واضحة ولا نهاية مفهومة, che in italiano significa “senza un inizio chiaro né una fine comprensibile”, utilizzando la tecnica dell’esplicitazione. Tale scelta mira a rendere più accessibile il senso implicito dell’originale per il lettore del metatesto. Nel caso di una traduzione effettuata con strumenti come Chat GPT, l’approccio potrebbe differire, la traduzione proposta potrebbe essere letterale, vale a dire لا رأس ولا ذيل, che pur rispettandola struttura formale del testo originale, rischia di trasmette un significato diverso o meno naturale rispetto al suo prototesto. L’ultimo esempio che prendiamo in esame, è tratto dalla parte finale della commedia, quando il palcoscenico è ormai nel caos a causa dello scontro tra gli attori e i personaggi reali della tragedia: Uno Degli usceri. Che diavolo avviene? (p.107) بواب: ما هذه الفوضى؟ (ص 355) البواب: ما هذا الجنون؟ بواب: ما الذى يحدث بحق الجحيم؟ Qui il traduttore ha cercato di preservare il valore pleonastico e rafforzativo dell’espressione originale, cioè che diavolo, riproducendone il significato, il tono e l’enfasi. Tale è stato ottenuto tramite l’uso di una costruzione che riflette l’intensità emotiva dell’originale, adattandola al contesto linguistico e culturale della lingua di destinazione. A mio avviso, ho scelto di tradurre il caso generale che si verifica in teatro in quel momento: i personaggi finti si scontrano con quelli reali, in una scena di pura follia. Per questo motivo ho scelto di rendere l’espressione con ما هذا الجنون, per rappresentare il caos che domina sulla scena. Tuttavia, la traduzione neurale tende a fornire una traduzione generica, che non riflette il significato inteso nel prototesto.
Conclusioni In conclusione, è importante ricordare che non è mai possibile ottenere una traduzione che sia una coppia perfetta del prototesto. Questa affermazione si basa sul fatto che ogni lingua ha caratteristiche peculiari che non possono essere facilmente trasmesse in un’altra lingua, specialmente nei suoi diversi registri. Tuttavia, il traduttore, per avvicinarsi il più possibile a una versione fedele al prototesto, deve avere una profonda conoscenza delle due lingue. Solo così può ricreare lo spirito del testo originale senza tradirne l’intento linguistico. In questo articolo, ho analizzato le difficoltà traduttive legate alle espressioni idiomatiche, che spesso rappresentano una sfida per i traduttori. Ho cercato di evidenziare tali problematiche e, al contempo, di proporre tecniche e strategie che possono essere utlilizzate per affrontarle, mantenendo quanto più possibile il senso originario del testo. Inoltre, ho avanzato alcune ipotesi traduttive che, potrebbero contribuire a rendere più efficace il processo traduttivo. In fine, ho sperimentato la traduzione delle espressioni idiomatiche, adoperando l’intelligenza artificiale, come esempio di traduzione neurale, per valutare come e in quale misura Chat GPT sia in grado di affrontare tali problematiche traduttive. Il traduttore umano, Mohamed Esmail Mohamed, ha tradotto le espressioni idiomatiche, adottando vari tipi di approcci, a seconda del caso, ovvero avvalendosi di diverse tecniche, quali la sostituzione e l’equivalenza, nonché di tecniche più specifiche, come la modulazione, la trasposizione, l'equivalenza culturale e la riduzione. Tali meccanismi hanno consentito di trasmette il senso originario del prototesto. Certe volte, ha tradotto alla lettera, altre volte, sostituendo l’espressione con un'altra culturalmente equivalente o fornendone una spiegazione ecc… Successivamente, ho cercato di valutare la fedeltà nella traduzione delle espressioni idiomatiche utilizzando l’intelligenza artificiale. Avendo messo alla prova Chat GPT, cercando di scoprire le potenzialità nella traduzione, sono giunta alla conclusione che questo software, anche se riesce bene a trasmettere, e direi anche con una certa precisione, il senso delle espressioni, ma, nella maggior parte dei casi, non opera per trasmettere il tono. Prima di raggiungere una traduzione affinata dell’espressione da tradurre, esso parte sempre da una traduzione di base, simile a quella di Google Translate. Ciò vuol dire che il software compie l’atto traduttivo, passando per varie fasi, prima di arrivare a quella affinata che coglie le sfumature di significato. Si è notato che Chat GPT, il più delle volte, tende a tradurre il significato generico dei modi di dire e, in alcuni casi, opta per una traduzione letterale. Alla luce di questa sperimentazione, emerge che l’intelligenza artificiale non può sostituire completamente il ruolo dei traduttori umani. La competenza di un traduttore umano esperto, unita alla sua profonda conoscenza sia della cultura locale sia quella straniera, è indispensabile. In altre parole, l’intelligenza artificiale può senza dubbio agevolare il lavoro dei traduttori, offrendo un valido supporto per facilitare e accelerare il processo traduttivo. Questo avviene attraverso l’impiego dell’intelligenza artificiale, seguita da un’accurata revisione da parte del traduttore umano, che applica i principi della scienza della traduzione. Tale processo si base sull’integrazione della capacità dell’intelligenza artificiale con le competenze umane. Pertanto, l’intelligenza artificiale potrebbe rappresentare una reale opportunità per i traduttori dotati di bagaglio culturale e di sensibilità, e ragione umana. In sintesi, entrambi, cioè il traduttore umano e Chat GPT, hanno prodotto un testo scorrevole per il lettore della lingua meta. Tuttavia, tale scelta non conserva le caratteristiche proprie dell’originale. E bisogna affermare che, nonostante tutte le difficoltà affrontate, il traduttore è riuscito, fino a oggi, a offrirci l’unica versione araba di “Ciascuno a suo modoˮ
[1]R. Scotti Juric, N. Poropat Jeletic, I. Matticchio, I tratti culturali nella traduzione delle espressioni idiomatiche in italiano e greco, in Traduzione e Plurilinguismo (Significati Ed Equivalenze), Università Juraj Dobrila di Pola, Dipartimento di studi in lingua italiana, Aprile 2016, p. 25. [2] L'edizione da cui si cita è Luigi Pirandello, Maschere nude, Ciascuno a suo modo, Mondadori, 1971. È degno di nota che in seguito a ciascun esempio nel testo, si segnalerà il solo numero di pagina senza altra indicazione [3] Ivi, p.65. [4] Cfr, Angelo Piero Capello, Come leggere Uno, nessuno e centomila di Luigi Pirandello, Mursia, 1995, Milano p.20. [5] Veda Filippo Puglisi, Pirandello e la sua lingua, Capelli editore, 1962, p.74. [6] Cfr, https://www.traducta.it/l'impatto-dell'IA-sulla-futuro-della traduzione. cliccato il 24-3-2024 [7] Veda, Federica Scarpa, La Traduzione Specializzata, editore Ulrico Hoepli, seconda edizione, Milano, 2008, p.302 [8] Veda, Aleksandăr Lûdskanov, Un Approccio Semiotico Alla Traduzione, dalla prospettiva informatica alla scienza traduttiva, edizione italiana a cura di Bruno Osimo, Hoepli, Milano, 2008, p.11 [9] Veda Bruno Osimo, Manuale del traduttore, Guida pratica con Glossario, Hoepli, 2015, pp. 108-110. [10] Cfr. Bruno Osimo, Traduzione e qualità, Editore Ulrico Hoepli, 2008, Milano, p. 82. [11] Ibidem [12] Paola Faini, Tradurre, Manuale teorico e pratico, Carocci editore, Roma, 2009, p.77. [13] La prima traduzione è del traduttore dell’opera oggetto della ricerca, la seconda sarà sempre la mia mentre la terza è quella eseguita da Chat GPT. [14] https://dizionario.internazionale.it/parola/Dare-spettacolo.cliccato Il 25-2-2025 [15] https://dizionario.corriere.it Cliccato il 17-6-2025 [16] Cfr, Paola Faini, Op.cit., p. 89 [17] Veda, Bruno Osimo, Propedutica della traduzione, Hoepli, Milano, 2010, p.103 [18] https://www.treccani.it/venire-alle-mani. Cliccato il 15-5-2025 [19] Diadori Pierangela, Teoria e tecnica della traduzione: strategie, testi e contesti, Firenze, Le Monnier Mondadori, 2012, p.65 [20] Federica Scarpa, La traduzione specializzata, Op.cit, p.152 [21] Ivi, p.149 [22] Veda, Federica Scarpa, La Traduzione Della Metafora, aspetti della traduzione delle espressioni metaforiche del “Mastro-Don Gesualdo”, Bulzoni editore, Roma, 1989, p.80 [23] https://dizionari.corriere.it/gonfiare. Cliccato il 20-4-2025 [24] Veda, ibidem [25] Federica Scarpa, La traduzione Specializzata, Op.cit., p.151 [26] https://dizionario.corriere.it cliccato il 1-3-2025 [27] https://dizionario.corriere.it cliccato il 5-3-2025 [28] Raffaella Bertazzoli, La traduzione teorie e metodi, Carocci editori, Roma, 2023, pp.92-93. [29]Veda https://dizionario.internazionale.it/col.cuore.in.mano. Cliccato il 20-4-2025 [30] Veda Https://dizionario.interazionale.it/Diavolo. Cliccato il 20-9-2024 [31] Cfr, Federica Scarpa, La traduzione specializzata, Op.cit, p.150 [32] https://dizionario.internazionale.it. Cliccato il 15-5-2025 [33] Federica Scarpa, la traduzione specializzata, Op.cit, p.152 [34] Veda https://dizionario.internazionale.it cliccato il 7-9-2024 [35] https://dizionario.internazionale.it cliccato il 5-9-2024 [36] Veda https://www.treccani.it/taglia-corto. Cliccato il 20-4-2025 [37] Veda https://www.treccani.it cliccato il 6-4-2025 [38] Cfr, https://www.treccani.it cliccato il 6-4-2025 | ||||
References | ||||
Bibliografia
Sitografia
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